Votigno di Canossa, 42026, 

Reggio Emilia

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Articolo di TUTTOREGGIO - dicembre 2024

2025-01-09 00:34

Allegra Dallari

Articolo di TUTTOREGGIO - dicembre 2024

Tra le colline reggiane c'è un posto che vi stupirà per bellezza e tranquillità, dove il tempo si ferma per lasciar spazio alla contemplazione e al silenzio.

Tra le colline reggiane c'è un posto che vi stupirà per bellezza e tranquillità: siamo a Votigno di Canossa, alla Casa del Tibet, dove il tempo si ferma per lasciar spazio alla contemplazione e al silenzio.
Le Case del Tibet sono centri culturali che hanno l'obiettivo di diffondere la cultura tibetana, comunicandone i valori e i principi e mantenendo alta l'attenzione sulla situazione di esilio di questo pacifico popolo. Dal 1950, infatti, le truppe militari cinesi hanno invaso il Tibet, distruggendo i monasteri e torturando i monaci. In pochi anni le condizioni dei tibetani peggiorarono drasticamente e nel marzo del 1959 il Dalai Lama, con gran parte della popolazione, lasciò il Tibet per rifugiarsi in India, a Dharamsala stabili la capitale del governo tibetano in esilio.

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Stefano Dallari, medico odontoiatra, e la nipote Allegra Dallari ci raccontano la storia della fondazione della Casa del Tibet italiana. Negli anni Ottanta, Dallari entrò in contatto con la cultura tibetana nella regione indiana del Ladakh, durante il viaggio di ricerca per la tesi specialistica.

Rimasto affascinato dalla gentilezza e dal sorriso di questa popolazione, decise di approfondire i principi religiosi sottostanti. In uno di questi viaggi, incontrò il XIV Dalai Lama in persona, a cui propose di aprire una Casa del Tibet nel borgo medievale di Votigno di Canossa.
In Italia, infatti, Dallari stava portando avanti i lavori di ristrutturazione di questo antico borgo matildico, di cui quando era ancora uno studente di medicina si era innamorato e che nel tempo aveva progressivamente acquistato fino a completarne l'unificazione.

Negli anni Settanta era rimasta una sola famiglia: quella di Giuseppe Barbieri, contadino e abilissimo protagonista della ristrutturazione del posto, eseguita nel rispetto dell'atmosfera e dei materiali originari. A lui è dedicata la piazzetta principale.
La proposta della Casa del Tibet piacque al Dalai Lama, che diede la sua approvazione, affascinato dalla storia di riconciliazione avvenuta proprio su queste colline. Nel 1077, infatti, Matilde di Canossa si era resa protagonista di un'opera di mediazione tra papato e impero che aveva evitato l'imminenza di una guerra.

Nel 1989 venne dunque inaugurata la Casa del Tibet italiana, prima in Europa e quarta nel mondo (solamente dopo New York, Nuova Delhi e Città del Messico), e il 25 ottobre 1999 il Dalai Lama in persona partecipò alla cerimonia di apertura del Museo del Tibet, unico in Italia, che proprio quest'anno si è gemellato con il corrispondente di Dharamsala, il più importante per i tibetani.

All'interno del museo si possono ammirare manufatti e costumi tradizionali, oltre che strumenti musicali e fotografie, raccolti dal fondatore durante i suoi viaggi nella regione. E possibile visitare anche il tempio, costruito secondo i canoni tradizionali, di cui si occupa la famiglia tibetana che abita nel borgo.
Gli spazi esterni, estremamente curati, sono decorati da statue tibetane e induiste, e ogni tanto si possono leggere frasi di maestri di varie tradizioni dipinte sulla pietra. Qui ogni weekend arrivano visitatori da tutta Italia, sia per ammirare la bellezza di questo luogo suggestivo che per meditare e ritrovare sé stessi. 

Alla Casa del Tibet, inoltre, si svolgono eventi di diverso tipo: da quelli prettamente spirituali,
come la cerimonia del mandala e i corsi di yoga e meditazione, ad altri più ludici e interattivi, come tornei di scacchi, mercatini ecosostenibili, concerti e matrimoni, secondo l'idea che tutto ciò che è cultura e unisce deve essere valorizzato.

 

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Grazie ai fondi raccolti attraverso le iniziative, sono stati aperti due studi dentistici nella regione indiana del Ladakh, per offrire supporto ai
bambini tibetani in esilio. Il valore della Casa del Tibet di Votigno non si limita al promuovere e difendere la cultura tibetana, ma si percepisce anche nel suo essere - grazie alla famiglia Dallari, ai volontari e agli amici - un luogo inclusivo capace di far sorridere l'anima, dove trovare ristoro e ripartire.
Quest'anno la Casa del Tibet celebra i 25 anni dall'inaugurazione ufficiale del Museo del Tibet e dalla visita del Dalai Lama, e pensa al futuro, Tra i vari progetti, Stefano Dallari sottolinea la volontà di organizzare un viaggio in Ladakh, per festeggiare i 90 anni del Dalai Lama, e di aprire un museo dedicato a Fosco Maraini, il grande orientalista toscano, con le fotografie da lui donate.

Allegra Dallari, invece, ci confida l'intenzione di ampliare le proposte di accoglienza del borgo, affiancando al B&B già esistente un agriturismo con prodotti a km zero e una fattoria didattica per i più piccini, per permettere a quante più persone possibili di godere dell'energia di pace di questo luogo.